martedì 28 giugno 2011

BAND AMERICANE | MOTLEY CRUE


I Motley Crue prendono vita grazie al bassista Franklin Carlton Serafino Ferrano Jr, al secolo semplicemente Nikki Sixx, militante nella fine degli anni 70 in band quali London e Sister. Poco dopo Sixx iniziò a formare una propria band contattando, su consiglio dell’amico-chitarrista Greg Leon, un certo Tommy Lee (all’anagrafe Thomas Lee Bass) batterista dei Suite 19. In seguito all’abbandono di Leon i due membri della band reclutarono il chitarrista Mick Mars (ex White Horse e Vendetta) attraverso un annuncio sulla rivista The Recycler. La formazione era quasi al completo, ora mancava solamente il frontman. Vince Neil Wharton, amico di Lee sin dai tempi delle superiori fu convocato per un audizione ma rifiutò. In seguito poi allo sciogliersi della band di cui faceva parte in quel periodo, i Rock Candy, decide di rispondere ad una seconda convocazione da parte di Tommy, accettando di entrar a far parte della band.
Il nome della band prende spunto da un idea di Mars: quando militava nei White Horse, un componente del gruppo chiamò lo stesso a mottley looking crew (alla lettera traducibile in "un'accozzaglia di disperati") e fu così che Mick suggerì il nome "Mötley Crüe" per il gruppo.
Formato il gruppo prendono il via una serie di concerti tenuti a Los Angeles che assicurarono in poco tempo alla band numerosi fans affascinati dalle pirotecniche esibizioni dal vivo, dal look glam e shock oltraggioso, spinto ed eccessivamente truccato e dalle leggende legate al mondo del sesso e della droga che cominciano a ruotare attorno alla band. Questo alone di popolarità spinse la band al debutto con il primo studio album: Too Fast For Love, datato 1981, che vende circa 20.000 copie e sforna ottime canzoni quali Live Wire, Take Me To The Top, Public Enemy #1, Come On And Dance e Starry Eyes.
Questi successi spingeranno poco più tardi l’Elektra Records a mettere i Motley sotto contratto, a ristampare Too Fast For Love (omettendo Stick To Your Guns) ed a pubblicizzandolo a dovere.
Due anni più tardi, nell’ottobre dell’83, esce Shout At The Devil, secondo album in studio della band. Con questo lavoro la band assume una collocazione shock rock ed hair metal: le tipiche sonorità hard rock affiancate quindi al glam dei volti truccati. Se Too Fast For Love era stato l’album per presentarsi al mondo intero, Shout at the devil è stato l’album della consacrazione di una delle più grandi glam-rock-band del pianeta. Successi quali Ten Seconds To Love, Looks That Kill e Too Young To Fall In Love, un enorme tour nord americano, una collocazione glam negli style del rock (che in quel momento tanto andava) e le critiche della società per le loro tendenze associate a quelle dei media …conducono i Motley Crue verso la strada del disco d’oro prima e di platino poi datato 7 febbraio 1984. E’ il periodo di maggior prolificità della band che, definitivamente consacrata, parte on the road negli USA ed in Europa al fianco di mostri sacri del rock e metal quali A/DC, Iron Maiden, Van Halen, Ozzy Osbourne, Judas Priest e Scorpions.
Come in una qualunque storia di rock l’abuso di droga ed alcol è ordinaria amministrazione. L’8 dicembre 1984 Vince si schianta contro il muro degli abusi: mentre guidava ubriaco con al suo fianco l’amico Nicholas Dingley (alias Razza), batterista degli Hanoi Rocks, causò uno scontro frontale tale da far perdere la vita allo stesso amico. Vince fu accusato di guida in stato di ebbrezza e di omicidio colposo, condannato a 30 giorni di prigione, 19 dei quali scontati dietro il pagamento di una cauzione.
Ad inizio ’85 il gruppo ritorna in studio e nelle chart con Theatre of Pain. Un album differente   dai predecessori, meno forte e più curato anche grazie alla stupenda ballad Home Sweet Home ed alla cover degli Brownsville Station Smokin’ in The Boys Room. Oltre al sound, decisamente più melodico, si nota qualche cambiamento a livello di immagine: la band abbandona una collocazione shock rock abbracciando atteggiamenti molto più glam da paiette e capelli cotonati.

 
Il 4° album è Girls, Girls, Girls datato 1987, che debuttò al 5° posto della Billboard chart sino a raggiungere il 2° posto non molto tempo dopo. Circa un mese più tardi dall’uscita i riconoscimenti non mancarono: l’album fu riconosciuto nel luglio dello stesso anno come disco di platino ed alcuni dei pezzi dello stesso (Wild Side, All in the Name of..., You're All I Need e la title track Girls, Girls, Girls) andranno ad arricchire il repertorio delle perle dei Crue. Il seguente world tour dell’87/88 con gli Whitesnake porterà i 4 sul punto più alto della vetta: location sold out, spettacoli pirotecnici, show ad altissimi livelli ed i soliti eccessi che portarono Nikki Sixx a rischiare la vita per eroina. Il suo cuore smise di battere e fu dichiarato legalmente morto nella strada per l'ospedale, ma un medico riuscì sorprendentemente a riportarlo in vita somministrandoli due dosi di adrenalina al cuore. La situazione gli ispirò le parole di Kickstart My Heart, hit del successivo Dr. Feelgood.
Tra il tour di Girls, Girls, Girls e l’uscita del 5° lavoro della band va registrata la loro permanenza in diversi centri di disintossicazione. Dr Feelgood – 1989 – è da annoverare tra i migliori della band: tracks quali la title track, la ballatona Without You, Same Ol' Situation e Don't Go Away Mad (Just Go Away) fanno tutt’ora parte dell’inossidabile repertorio Crue e ne risultano validissimi. L’album diventò il loro unico lavoro a raggiungere il numero 1 in classifica (pur debuttando alla 24esima posizione) e ci rimase per ben 109 settimane dopo il rilascio.
Tra il tour di Girls, Girls, Girls e l’uscita del 5° lavoro della band va registrata la loro permanenza in diversi centri di disintossicazione. Dr Feelgood – 1989 – è da annoverare tra i migliori della band: tracks quali la title track, la ballatona Without You, Same Ol' Situation e Don't Go Away Mad (Just Go Away) fanno tutt’ora parte dell’inossidabile repertorio Crue e ne risultano validissimi. L’album diventò il loro unico lavoro a raggiungere il numero 1 in classifica (pur debuttando alla 24esima posizione) e ci rimase per ben 109 settimane dopo il rilascio.
Nel settembre del ‘91 esce una compilation riassuntiva intitolata Decade Of Decadence arricchita  dalla presenza dell’ottimo inedito Primal Scream.  Alcuni eventi quali il non gradimento della nuova direzione musicale che la band aveva intrapreso ed il complicato rapporto che si era venuto a creare con il resto del gruppo, portarono Vince ad abbandonare la band, dedicandosi ai suoi progetti solisti (da segnalare l'ottimo Exposed).
A prendere il posto di Vince fu chiamato John Corabi (ex-The Scream) con il quale i Motley registrarono l’omonimo
Motley Crue (1994). Pur con sonorità differenti dalle precedente, con la perdita delle tonalità alte e nasali di Neil, l’album fu accolto con un grande scetticismo che lo portarono, seppure come disco d’oro, al fallimento commerciale. Da segnalare Power To The Music, Uncle Jack, Hooligan’s Holiday e Misunderstood. Probabilmente coloro che erano più affezionati al vecchio stampo glam altro non volevano che il solito minestrone: cotonati, sonorità grezze e fautori del trinomio sex-drugs-rock n roll.
Segue un periodo molto turbato per la band, per alcuni l’inizio di un vero e proprio declino o semplicemente e ragionevolmente il periodo che tutte le rockstar pagano dopo anni di vizi e stravizi. Vince e Tommy erano divisi tra droghe, alcool e pornostar, mentre le condizioni di Mick non erano ottimali in seguito alla malattia ossea da cui era affetto. 

 
L’album successivo è Generation Swine (1997) atteso con notevole trepidazione considerato il ritorno alla voce di Vince Neil: se il lavoro precedente ci aveva fatto intuire quanto fossero mutate le sonorità ‘80s dei Crue ora ne avremmo un ulteriore conferma. Quest’ultimo album infatti risulterà più soft, con un sound più ricercato e melodico, piuttosto che nudo e crudo come gli albori di Too Fast For Love e Girls, Girls, Girls. Il tutto lo si nota già dal singolo: Afraid, tra i migliori pezzi dell’album. Seguiranno poi i soliti anni delle raccolte: dal mai fuori moda Greatest Hits – 1998 – alla raccolta delle b-sides – Supersonic Demonics Relics – passando per il doppio cofanetto dei live – Live: Entertainment Or Death – nel 1999.
Il 1999 è lo stesso anno in cui Tommy Lee esce dal gruppo per problemi con Neil e viene sostituito da Randy Castillo (ex Lita Ford e Ozzy Osbourne). Questa sarà la lineup di
New Tattoo (2000), penultimo studio album della band: Neil, Sixx, Mars e Castillo. Due anni più tardi, il 26 marzo 2002, la prematura scomparsa di Castello a causa di una forma di cancro, porta la band a contattare Samantha Maloney (ex Hole) come batterista durante il tour di New Tattoo. Della tappa Salt Lake City ne uscì fuori anche il DVD Lewd, Crüed & Tattooed proprio con la Maloney alla batteria. I riscontri sui quali impattò l’album invece non furono dei migliori posizionandosi alla 41esima posizione e non riuscendo a scavalcarne altre pur con buoni pezzi quali Hell On High Heels, Pornostar e 1st Band On The Moon.
Seguiranno anni di progetti solisti per i componenti storici dei Motley: Nikki suonò con i 58 ed i Brides of Destruction (sfornando l'ottimo Here comes the brides) di Tracii Guns, Tommy formò i Methods of Mayhem e si esibì anche come solista, Vince diede vita ad un tour come cantante solista pur cantando i pezzi storici dei Crue e Mick abbandonò temporaneamente i palcoscenici per ritirarsi a vita privata.

 

Nel 2001 esce nelle librerie mondiali Motley Crue The Dirt – Confessions of the World's Most Notorious Rock Band – libro autobiografico della band scritto assieme a Neil Strauss. Il libro racconta la loro storia con particolar occhio per gli eccessi vissuti nel corso degli anni da rockstar. Sempre a livello bibliografico Tommy pubblicherà la sua autobiografia nominata Tommyland (2004) e tre anni più tardi sarà la volta di Nikki Sixx con The heroin diaries (2007) nel quale racconterà la sua uscita dalla spirale della droga.
 
 
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